In
tutta sincerità, sono rimasto davvero spiazzato dagli Aneurysm,
non solo per la capacità che questo quartetto veronese ha
di amalgamare con sapienza le suggestioni metal più disparate,
ma soprattutto per la forte personalità
che trasmette questo loro "Aware".
La vena thrash che si può ritrovare un po' in tutto l'abum
è contaminata da molte influenze, come un certo gusto tecnologico
presente già dalla copertina, che aggiungono spessore e freschezza
all'efficace composizione musicale, senza renderla confusionaria
o frammentata. Dagli assalti sonori alla Fear Factory, ai riff taglienti
in stile Death, passando per assoli degni dei migliori maestri del
thrash, episodi di puro hardcore e ritmiche tribali, gli Aneurysm
coinvolgono e colpiscono con la loro versatilità e la scelta
accurata di melodie mai banali.
Gianmaria si destreggia con grande abilità tra un cantato
potente e trascinante e dei toni più melodici (in più
occasioni mi ha ricordato un giovane Phil Anselmo), la chitarra
solista Peter, tesse con grande maestria assoli e riff complessi
ed articolati, allo stesso tempo molto tecnici e dal forte impatto
sonoro; il tutto poggia sulla solida base ritmica creata dal bassista
Enea e dal batterista Marco, tanto varia quanto precisa e potente.
Qualche piccolo accorgimento potrebbe giovare ulteriormente al lavoro
fin qui svolto: un paio di canzoni potrebbero essere meno dispersive,
qualche piccola sbavatura potrebbe essere eliminata, ma sono particolari
che,
considerando il risultato complessivo, risultano trascurabili.
Gli Aneurysm hanno messo davvero l'anima nel loro progetto (autoprodotto,
ma in maniera veramente professionale), cosa che traspare chiaramente
dalla cura con cui tutto è realizzato, dalla confezione alla
produzione (è presente perfino una traccia cd-rom con foto,
informazioni sul gruppo e la spiegazione dei testi!) e vista la
qualità finale, ben si capiscono i 10 mesi trascorsi in studio
per darlo alla luce.
Intensità, tecnica, potenza, melodia, sono tutte caratteristiche
presenti in questo cd, di cui consiglio l'ascolto non solo agli
amanti del genere, ma anche a chi sta cercando un metal diverso
dal solito ma che sia al contempo valido (non la solita band costruita
a tavolino per seguire il trend del momento).
Non mi resta molto altro da dire, se non che questo "Aware"
è veramente una gran bella sorpresa, l'ennesima riprova che
il panorama del metal italiano è ricco di ottimi gruppi che
meriterebbero molta più attenzione di quella che hanno band
più blasonate: chissà che questi quattro ragazzi veronesi
riescano con la loro grinta a smuovere i neuroni di qualche "boss"
dell'industria discografica e a fargli girare le orecchie dalla
parte giusta...
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Matteo "MaC" Carioni -
Per
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